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Hair raising ruling!!!

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Ho tagliato i capelli di Onemarishow

Ho tagliato i capelli di Onemarishow

Taglio, messa in piega, colore, tone sur tone, shatush, degradè, trattamento lisciante, permanente, semipermanente, extension ecc…  torture a cui vengono sottoposti i capelli di una donna… almeno una volta nella vita per qualcuna, più e più volte per tutte le altre.

La bellezza ha un prezzo… quanto spende in media una donna quando va dal parrucca?

Dai 45 euro per un semplice taglio….quello che tempo di arrivare a casa hai chiamato a raccolta tutti i santi del paradiso e così di seguito per almeno la settimana successiva, fino a superare anche i  200 euro per trattamenti dai nomi impronunciabili… e qui, una volta uscite dal saloon i santi non bastano…

Perché il  risultato che ogni donna ottiene appena uscita dal parrucca non è mai quello che si era sognata, prefigurata, insomma quello che pensava sarebbe stato.

Le poche che escono contente godono di una felicità a metà, perché comunque il prezzo di questa mezza felicità è stato molto salato… e perché al primo shampoo a casa e da sola il risultato sarà completamente diverso…e la disperazione anche in questo caso non tarderà ad arrivare.

Il prezzo che si paga vale tutta questa disperazione?

In nome delle quote rosa c’è parità di prezzo tra uomini e donne dal parrucca? O anche in questo caso si parla di discriminazione e per esser precisi di discriminazione tricologica?

Le femministe come mai non hanno ancora sollevato il problema?

Ecco cosa succede in qualche parte nel nord Europa: in Danimarca è in corso una discussione affinché i parrucchieri per donne costino quanto quelli per uomini!!!

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di Onemarishow

Una Ragazza Fantastica -atto 1-

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di Onemarishow

– 1 –

“Che  strana giornata oggi, c’ è stato il solito sogno ricorrente ed il risveglio ne ha risentito non poco.

Nonostante tutto però anche oggi sono sopravvissuta, ora siamo quasi a sera e come accade da un po’ al calare del sole e della splendida luce naturale, mi vedo costretta a vivere nel buio, con solo una piccola lucina… quando finirà tutto questo?! Quando potrò tornare libera e accendere la luce?!

A volte mi chiedo come possa aver resistito così a lungo…. “

Oggi mentre facevo colazione al solito bar sotto casa ho trovato un foglio scritto a mano con una scrittura poco comprensibile, ma con un po’ di impegno e dopo circa tre ore, sì, non avevo molti impegni oggi…,  sono riuscita a decifrare lo scritto che recitava più o meno così… continuo con la trascrizione:

“mi meraviglio di quanto una donna che ama non potrà mai capire da subito cosa sta facendo, a chi sta ponendo in mano se stessa, per chi sta scegliendo una strada, certo sua… ma insieme ad un’altra persona.  Un’altra persona che accanto a te condividerà per sempre, o per un certo periodo ogni cosa, ogni situazione… nella salute e nella malattia, nella buona e nella cattiva strada… come recita l’elogio al matrimonio…. Una persona che fa parte di te ma non sarà mai te…. che non conoscerai mai del tutto, né lui mai conoscerà te, come è naturale che sia. Noi siamo materia in continua evoluzione, è difficile già per ognuno di noi dire di conoscersi… Due persone anche se felici, uniti e inseparabili non si sarà mai parte uno dell’altro, non è naturale e anche impossibile, ci piace però credere alle fiabe con il lieto fine, ci piace pensare che saremo una sola cosa e per sempre. Questa teoria che in ogni donna diviene certezza subito dopo il primo bacio, ci rende euforiche, belle, felici, amorevoli, dolci, ci fa perdere l’appetito e dimagrire, ma soprattutto ci rende cieche, non ci fa vedere la realtà. Quella realtà che un giorno all’improvviso bussa al tuo cuore, si presenta senza preavviso, arriva con supponenza, spavalda senza se e senza ma, si piazza davanti ai tuoi occhi, dentro i tuoi occhi e in quel preciso istante ti giochi la tua vita... nel preciso istante in cui decidi di non voler vedere e non voler sentire, nel momento in cui decidi di non credere a te stessa, a questa esuberanza, a questa sicurezza, a questa “ospite” improvvisa così dura, forte, alla tua realtà, ma di credere alla costruzione di un amore. Decidi allora di guardare con gli occhi ciechi e le orecchie sorde, perché così è tutto più attutito più velato dall’abitudine e dalla paura di ascoltarti.

No, non è una scelta avventata o poco meditata, è semplicemente una scelta, una come tante; si sceglie quella strada che sai bene essere un vicolo cieco senza apparenti segreti. Decidi che è quella che ti piace, quella giusta e nota, si conoscono i limiti ed i rischi, e l’unico rischio è che se si  prende una rincorsa non ci potrà fare troppo male perché è solo un vicolo non molto lungo con alla fine un muro che con gli anni hai  ammorbidito, reso flessibile, fatto amico, ci si può sbattere contro senza farsi troppo male. Ecco, decidere di continuare a sbattere contro quello stesso muro, piuttosto che provarne altri magari più morbidi o molto più duri. Nonostante l’euforia, la bellezza, la dolcezza sorte subito dopo il primo bacio siano svanite… si decide di non ascoltare e non vedere quella “ospite” che si presenta.  Non è ben chiaro perché accade, ma è così. Puoi forse decidere di vedere e ascoltare per un attimo, e tornare subito dopo sui tuoi passi. Mi chiedo spesso come mai nell’amore e nel dolore le donne siano così caparbie, con una forza di volontà assoluta e accompagnata da una cecità sorda. Un piegarsi a una forza sconosciuta, a una piacevole e dolorante pena, pur di non dire:

NO, grazie mi fermo qui e scendo… me la faccio a piedi.

L’amore è vita e come la vita non puoi scegliere… anche quando pensi di star scegliendo…”

di Onemarishow

Alla fine del testo non c’era nessuna firma.

di Onemarishow

Incontri senza tempo

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Incontri senza tempo di Onemarishow

Incontri senza tempo di Onemarishow

Ci sono incontri organizzati e pianificati, incontri non previsti, casuali e improvvisi.

Incontri che possono cambiarti di umore per alcuni attimi o per intere giornate e poi ci sono quegli incontri che ti cambiano la vita…

e non sempre sono celestiali…

Incontri che avresti potuto evitare ma non l’hai fatto.

Ora è troppo tardi.

Incontri che avresti voluto fare e non l’hai mai fatto.

Non è mai troppo tardi.

E poi ci sono altri incontri…

Storia di un incontro delirante come se ne fanno tanti con protagonisti qualunque… in un posto qualunque tra un Lui qualunque, che potresti essere anche tu, e una Lei qualunque che potresti essere anche tu…

Lui – buongiorno

Lei – buongiorno

Lui – scusi ha l’ora?

Lei – cosa ho?

Lui – sa dirmi che ore sono?

Lei – perché? Cos’è un test per caso?

Lui – signorinaaa, ma quale test, le ho chiesto solo l’ora!!

Lei – perché a me? Con tutta la gente che c’è, proprio a me deve fare questa          domanda?

Lui – signorina si calmi, guardi che le ho chiesto solo l’ora.  Ha mai avuto un orologio? Ripeto la domanda, magari non ha capito:  sa-che-ore-sono-lei?

Lei – ma come fa dire: sa-che-ore-sono-lei? A me?

Lui – Come ho fatto? Devo ripeterglielo?  Va bene lo ripeto:  sa-che-ore-sono-lei?

Lei –  ma come fa….

Lui – signorina, mi guardi e si calmi, mi dica… come si chiama?

Lei – come si chiama??!

Lui – si, come si chiama, è cosi difficile? dai non sia timida e mi dica il suo nome!

Lei – ah… il mio nome…

Lui – certo, il suo nome, cosa aveva capito? Siamo in due, il mio nome lo conosco quindi mi dica il suo.

Lei – beh, è ovvio che conosce il suo nome, è suo no?

Lui – no che non è mio, io porto il mio nome e  gli altri lo usano, ma non è di  nessuno. I nomi non appartengono, tutti possono averne uno, anzi tutti devono averne  almeno uno. Non vorrei sbagliare ma penso sia obbligatorio avere un nome, però non ce ne possiamo impossessare, chi ce l’ha lo porta  e gli altri lo usano.

Lei – ma cosa significa, in che senso gli altri lo usano?

Lui –   non so, tu… posso darti del tu?

Lei – mmmhhhhhhh (mumble, mumble, mumble…) vabbė… dammelo …si…

Lui – bene, se tu mi dici il tuo nome, io posso usarlo, di più non posso, capisci? Con il tuo nome non posso fare nulla.

Lei – ma se è un nome cosa ci vorresti fare?

Lui – brava, vedi che hai capito?. Ad es. non posso rubarlo, rivenderlo, cambiarlo,ecc…e neanche tu puoi, nessuno può fare niente. Hai capito?

Lei – no che non ho capito, non ho capito proprio niente. Mi chiedi il mio nome e poi mi dici che non è mio, se non è mio, il mio nome, allora perché lo chiedi a me? E comunque  di chi è il mio nome, perché se è vero che non è mio, ora non lo voglio più…

Lui – peccato, non hai capito, eppure sembri intelligente. Ti ho appena detto che non puoi fare nulla con il tuo nome, ma è obbligatorio averne almeno uno e tu mi dici che non lo vuoi più.

Lei – ma, io sento dire spesso tipo: “quello si è fatto un nome o il nome”… allora che vuol dire?

Lui – che vuol dire, che vuol dire…. vuol dire che non si è fatto nessuno, ma si è fatto da solo pensando al nome e quindi il nome ha fatto lui.

Lei – ma così mi confondi, si può fare qualcosa con il nome… oppure no?! Scusi, ridiamoci del lei per favore. Io il mio nome non glielo dico, non vorrei che poi lo usa per farsi… anche lei, un nome, con il mio nome, o qualcosa del genere,  visto che  non ho capito niente.

Lui – ma cosa ha capito, non le ho chiesto il nome per farmi… un nome con il suo nome o farmi fare dal suo nome. Le ho chiesto il nome per chiamarla…

Lei – cosa ha detto? Cosa vuole farmi? Eh no, non ci provi il mio nome non lo avrà maiiiiii!!!

Lui – allora mi dia l’ora, il qui e ora, senza nome senza nulla, solo l’ora…

Lei– aiutoooo qualcuno mi aiuti siamo qui da un’ora e ancora non mi ha sfiorato con lo sguardo le tette….rincoglionito…

Lui(ormai distante da Lei) si,  le sette… potevi dirmelo subito, rincoglionita…

di Onemarishow

Una donna, se non ora quando?!

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Realtà o illusione?!

Realtà o illusione

Realtà o illusione

“Le rughe dovrebbero indicare soltanto dove sono stati i sorrisi” ( Mark Twain)

Peccato;   l’insicurezza ha cancellato tutte le rughe a Una donna, o forse non ha rughe perché non ha mai  sorriso…?!

L’insicurezza  intorno a Una donna  ha creato un vuoto… sappiamo bene tutti ,come sia difficile vivere con il “vuoto” nei giorni nostri, quasi impossibile. Nasce così il bisogno incontrollato di volerlo colmare a tutti i costi e ad ogni costo.

Una donna, decide di riempire quel vuoto, non è semplice, ma tutto quello che gira intorno le facilita la vita e Una donna finalmente pensa di poter scegliere. Decide di non voler scavare ulteriormente il vuoto, perché non sa dov’è esattamente, perché non vuole  guardarsi dentro l’anima e stimolare l’animAzione…

Vuole semplicemente colmare il vuoto, Come? Con che cosa? Perché? In che modo?

Una donna non importa, la sua unica domanda è:  se non ora quando?

Una donna sa che ORA esiste, Ora, per  una donna è ieri.

Studia  le tecniche per colmare il vuoto, certo o presunto che sia, sono tante, ma Una donna mira all’obbiettivo e non al percorso, nessuno può fermarla

– … il vuoto nel vuoto non si può fermare … –

Una donna si convince, l’inconscio-sociale la convince.

Inizia il processo di riempimento, ai suoi occhi armonioso, ben visibile agli specchi che circondano Una  donna , ben visibile agli sguardi che Una donna cerca. Quel vuoto finalmente è pieno, Una donna ora finalmente è  felice.  Sorride, un sorriso che nessuno potrà mai vedere perché nasce da un vuoto e i vuoti che Una donna  riempie nascondono per sempre ogni sorriso.

Una donna, per un attimo vorrebbe piangere,  ma non può più farlo, per una presa di posizione, di carattere e di identità e Una donna ha la sua identità.

Una donna ad un certo punto è, o pensa di essere, confusa, ma il suo aspetto nasconde bene ogni tipo di emozione. Il vuoto non vuoto ben riempito, niente spifferi, nessuno rumorino,  niente di niente; questo niente è  peggio del vuoto iniziale!

Bisogna correre ai ripari…

Att.ne, non storcere il naso, Una donna, potresti essere anche tu!

 

Dal dizionario “Tecniche di Riempimento”

F I L L E R,: tradotto significa riempitivo – parola dal suono strano R I E M P I T I V O , ma perché preoccuparsi della parola, del suono… una donna dice filler ed è fatta, la parola filler  è così trendy , suona come un qualcosa alla moda:  per molte, ma non per tutte, perché una donna si sente parte del gruppo delle molte … prova a dirlo F I L L E R, ti senti già colma di leggerezza? I miracoli esistono!
B O T O X: il botox ha una storia lunga, qualcuno la contesta, la ritiene tossica, per altri è la salvezza e molto probabilmente secondo i libri di storia…Noè aveva predisposto un posticino sull’Arca anche al Botox,  perché, contestazioni a parte, il botox  è un’invenzione divina…
S I L I C O N E: è una sostanza ma dal suono che si emette per pronunciarlo sembra qualcosa di grande, morbido, sinuoso, a una donna piace il silicone; il silicone le dà la sensazione di qualcosa di ambiguo, poco chiaro,viscido, che sfugge,  ma questo non la spaventa anzi la eccita. Prova a dire S I L I C O N E, una donna pronuncia la parola e crede di avere un orgasmo, non ne è sicura però se si tratta di orgasmo, non ne ha mai avuto uno.. , ma questo è un altro problema e forse un po’ meno vuoto degli altri vuoti, su come decide di colmare questo altro tipo di  vuoto un po’ meno vuoto, lo scopriremo più in là.

di Onemarishow