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Una Ragazza Fantastica – atto 4 –

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Una ragazza fantastica_attosecondo_scenatre di Onemarishow

Una ragazza fantastica                      atto 4  di Onemarishow

Una Ragazza Fantastica- atto 4 –

…the Show must go on!

La giornata è quasi primaverile, nonostante l’inverno alla porta inizi a bussare.

Lascio il bar e come ogni mattina, camminando, in meno di cinque minuti  arrivo a destinazione. Sana e salva ho attraversato indenne il semaforo. Al mio arrivo c’è solo il portiere e io sono sempre la seconda ad arrivare. Il portiere è un ometto robusto e non molto alto, non so quanti anni abbia, penso sia prossimo alla pensione; ha l’ aria molto sofferente,  ma sorride sempre, quasi a tutti, dichiara di avere tutti i mali del mondo. Ogni mattina sembra non arriverà a fine giornata, ma fino a ieri ci è sempre arrivato, e spero per lui ci arrivi anche oggi. Come di consueto mi fermo a parlare con lui e anche questa mattina come tutte le mattine passiamo in rassegna i suoi acciacchi e malanni.

Quando finalmente riesco a liberarmi, con una scusa, sempre la stessa: “scappo, mi scappa la pipì”, penserà sia incontinente, mi avvio ad attraversare il lungo e ancora buio corridoio. Camminando su lastroni di legno cigolanti arrivo alla mia postazione.

Questo posto dove mi reco ogni giorno è un posto particolare, soprattutto al mattino presto quando non c’è nessuno, solo silenzio, rumore e odore di legno. Sembra essere un posto magico e forse un po’ lo è.

La magia si dice la facciano le persone, e in questo posto ad un certo punto arrivano altre persone, ma voilà la magia scompare. Le parole aumentano e diventano frastuono, l’aria diventa pesante, le persone sono sempre stanche, di malumore, nervose, irritanti e ansiose, non capisco perché. E’ un luogo dove si produce poesia, arte, cultura, leggerezza.. ma tutto viene vissuto e trasformato in ansia e pesantezza.  In questo luogo vi trascorro circa cinque ore al giorno. Mi piace, a modo mio mi diverto, oggi potrebbe esser un giorno come tanti… e sarebbe bello in ogni caso, ma presto scopro che non è così.

Chiacchiere di corridoio… cigolanti come i lastroni di legno che lo compongono…  svelano tra le righe che in due settimane non lavorerò più in questo posto, pare non ci siano abbastanza soldi, e ci sono stagisti che possono lavorare gratis… io lavoro senza nessun contratto … quindi non ho molto da obbiettare. La notizia mi lascia perplessa, non recepisco immediatamente il messaggio, due settimane mi sembrano due anni, le ore passano e dentro di me sento un misto di vuoto ed euforia insieme.

I cambiamenti mi piacciono, mi danno quella spinta per scoprire altro. In fondo non sono mai stata a lungo in un posto e dopo un po’ ho sempre sentito il bisogno di lasciare, cambiare, sperimentare fare altro… questa volta quel momento non è ancora arrivato e qualcuno ha deciso per me. Anche questa è un’esperienza! Sono impreparata, il periodo non è dei migliori e la mia situazione economica è tragica, molto tragica. Ho già altri problemi, tutto insieme non so se riuscirò a sopportarlo, non questa volta… oddio, mi fermo rifletto cosa mi succede?!

di Onemarishow

Il vuoto e il pessimismo non possono prendere il sopravvento sull’euforia, devo fare qualcosa, sono una persona positiva, no?! quindi penso di dover sorridere… “dai su sorridi”, mi dico più e più volte, e alla fine un sorriso viene fuori… sapevo di potercela fare! Intanto le ore passano e per la prima volta sono felice di uscire da questo posto.

Una volta fuori respiro. Guardo il cielo: è azzurro, è vivo e io insieme a lui…

di Onemarishow

Una Ragazza Fantastica -atto 1-

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di Onemarishow

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“Che  strana giornata oggi, c’ è stato il solito sogno ricorrente ed il risveglio ne ha risentito non poco.

Nonostante tutto però anche oggi sono sopravvissuta, ora siamo quasi a sera e come accade da un po’ al calare del sole e della splendida luce naturale, mi vedo costretta a vivere nel buio, con solo una piccola lucina… quando finirà tutto questo?! Quando potrò tornare libera e accendere la luce?!

A volte mi chiedo come possa aver resistito così a lungo…. “

Oggi mentre facevo colazione al solito bar sotto casa ho trovato un foglio scritto a mano con una scrittura poco comprensibile, ma con un po’ di impegno e dopo circa tre ore, sì, non avevo molti impegni oggi…,  sono riuscita a decifrare lo scritto che recitava più o meno così… continuo con la trascrizione:

“mi meraviglio di quanto una donna che ama non potrà mai capire da subito cosa sta facendo, a chi sta ponendo in mano se stessa, per chi sta scegliendo una strada, certo sua… ma insieme ad un’altra persona.  Un’altra persona che accanto a te condividerà per sempre, o per un certo periodo ogni cosa, ogni situazione… nella salute e nella malattia, nella buona e nella cattiva strada… come recita l’elogio al matrimonio…. Una persona che fa parte di te ma non sarà mai te…. che non conoscerai mai del tutto, né lui mai conoscerà te, come è naturale che sia. Noi siamo materia in continua evoluzione, è difficile già per ognuno di noi dire di conoscersi… Due persone anche se felici, uniti e inseparabili non si sarà mai parte uno dell’altro, non è naturale e anche impossibile, ci piace però credere alle fiabe con il lieto fine, ci piace pensare che saremo una sola cosa e per sempre. Questa teoria che in ogni donna diviene certezza subito dopo il primo bacio, ci rende euforiche, belle, felici, amorevoli, dolci, ci fa perdere l’appetito e dimagrire, ma soprattutto ci rende cieche, non ci fa vedere la realtà. Quella realtà che un giorno all’improvviso bussa al tuo cuore, si presenta senza preavviso, arriva con supponenza, spavalda senza se e senza ma, si piazza davanti ai tuoi occhi, dentro i tuoi occhi e in quel preciso istante ti giochi la tua vita... nel preciso istante in cui decidi di non voler vedere e non voler sentire, nel momento in cui decidi di non credere a te stessa, a questa esuberanza, a questa sicurezza, a questa “ospite” improvvisa così dura, forte, alla tua realtà, ma di credere alla costruzione di un amore. Decidi allora di guardare con gli occhi ciechi e le orecchie sorde, perché così è tutto più attutito più velato dall’abitudine e dalla paura di ascoltarti.

No, non è una scelta avventata o poco meditata, è semplicemente una scelta, una come tante; si sceglie quella strada che sai bene essere un vicolo cieco senza apparenti segreti. Decidi che è quella che ti piace, quella giusta e nota, si conoscono i limiti ed i rischi, e l’unico rischio è che se si  prende una rincorsa non ci potrà fare troppo male perché è solo un vicolo non molto lungo con alla fine un muro che con gli anni hai  ammorbidito, reso flessibile, fatto amico, ci si può sbattere contro senza farsi troppo male. Ecco, decidere di continuare a sbattere contro quello stesso muro, piuttosto che provarne altri magari più morbidi o molto più duri. Nonostante l’euforia, la bellezza, la dolcezza sorte subito dopo il primo bacio siano svanite… si decide di non ascoltare e non vedere quella “ospite” che si presenta.  Non è ben chiaro perché accade, ma è così. Puoi forse decidere di vedere e ascoltare per un attimo, e tornare subito dopo sui tuoi passi. Mi chiedo spesso come mai nell’amore e nel dolore le donne siano così caparbie, con una forza di volontà assoluta e accompagnata da una cecità sorda. Un piegarsi a una forza sconosciuta, a una piacevole e dolorante pena, pur di non dire:

NO, grazie mi fermo qui e scendo… me la faccio a piedi.

L’amore è vita e come la vita non puoi scegliere… anche quando pensi di star scegliendo…”

di Onemarishow

Alla fine del testo non c’era nessuna firma.

di Onemarishow