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Una Ragazza Fantastica – atto 5 –

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 di Onemarishow

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Una Ragazza Fantastica – atto 5 –

… Una volta fuori respiro. Guardo il cielo: è azzurro, è vivo e io insieme a lui…

Mi sento leggera e pesante insieme, decido di non tornare a casa e  cammino senza meta, senza stancarmi. Mi perdo tra la gente, nelle vie, mi fermo per minuti infiniti a guardare le vetrine di ogni negozio, comprerei tutto… ma sono appena rimasta senza lavoro e in ogni caso con quello che ho sul conto non riuscirei a comprarmi praticamente nulla… non è giornata!!

Cammino da almeno quattro ore e per un attimo la gioia mi assale, è passata l’ora di pranzo da un pezzo, siamo quasi a cena e non ho ancora mangiato e non ho fame. Mi torna in mente che non ho più un lavoro e dovrei fare qualcosa invece di pensare alla fame… stranamente non mi sono ancora attaccata al telefono per raccontarlo ad amici e amiche, molto strano!! devo chiamare qualcuno per raccontarlo mi dico, ma non ho voglia di parlare, voglio solo camminare.

Senza accorgermi arrivo sotto casa, il cielo azzurro ora è diventato scuro, nonostante i lampioni si intravede qualche stella e fa ancora caldo, l’inverno non tarderà ad arrivare… sorrido. Apro il portone, entro, controllo la casella della posta, nessuna bolletta per fortuna, solo pubblicità e volantini vari che lascio lì. Salgo i cinque piani a piedi, senza fiato arrivo davanti al mio pianerottolo, il rumore della strada non c è più, guardo ancora il cielo le stelle sono aumentate, ne conto qualcuna e senza sapere a che numero sono arrivata entro in casa.

Questa sera decido di non fare nulla. Spengo il telefono, faccio una doccia ed in compagnia della mia lucina leggo e ascolto la radio…. aspettando di addormentarmi. Immediatamente un pensiero mi riporta al sogno ricorrente, ripenso alle previsioni, cerco di analizzare, di capire come il sogno mi aveva già informata della vicenda e io non avevo capito… era un messaggio sottile, meno chiaro e comunque meno catastrofico di quel che pensavo, o forse no?! In fondo i sogni non dicono mai la verità in modo esplicito, al risveglio lasciano la creatività di interpretarli, senza accorgermene mi sono addormentata.

 di Onemarishow

 

Una Ragazza Fantastica – atto 4 –

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Una ragazza fantastica_attosecondo_scenatre di Onemarishow

Una ragazza fantastica                      atto 4  di Onemarishow

Una Ragazza Fantastica- atto 4 –

…the Show must go on!

La giornata è quasi primaverile, nonostante l’inverno alla porta inizi a bussare.

Lascio il bar e come ogni mattina, camminando, in meno di cinque minuti  arrivo a destinazione. Sana e salva ho attraversato indenne il semaforo. Al mio arrivo c’è solo il portiere e io sono sempre la seconda ad arrivare. Il portiere è un ometto robusto e non molto alto, non so quanti anni abbia, penso sia prossimo alla pensione; ha l’ aria molto sofferente,  ma sorride sempre, quasi a tutti, dichiara di avere tutti i mali del mondo. Ogni mattina sembra non arriverà a fine giornata, ma fino a ieri ci è sempre arrivato, e spero per lui ci arrivi anche oggi. Come di consueto mi fermo a parlare con lui e anche questa mattina come tutte le mattine passiamo in rassegna i suoi acciacchi e malanni.

Quando finalmente riesco a liberarmi, con una scusa, sempre la stessa: “scappo, mi scappa la pipì”, penserà sia incontinente, mi avvio ad attraversare il lungo e ancora buio corridoio. Camminando su lastroni di legno cigolanti arrivo alla mia postazione.

Questo posto dove mi reco ogni giorno è un posto particolare, soprattutto al mattino presto quando non c’è nessuno, solo silenzio, rumore e odore di legno. Sembra essere un posto magico e forse un po’ lo è.

La magia si dice la facciano le persone, e in questo posto ad un certo punto arrivano altre persone, ma voilà la magia scompare. Le parole aumentano e diventano frastuono, l’aria diventa pesante, le persone sono sempre stanche, di malumore, nervose, irritanti e ansiose, non capisco perché. E’ un luogo dove si produce poesia, arte, cultura, leggerezza.. ma tutto viene vissuto e trasformato in ansia e pesantezza.  In questo luogo vi trascorro circa cinque ore al giorno. Mi piace, a modo mio mi diverto, oggi potrebbe esser un giorno come tanti… e sarebbe bello in ogni caso, ma presto scopro che non è così.

Chiacchiere di corridoio… cigolanti come i lastroni di legno che lo compongono…  svelano tra le righe che in due settimane non lavorerò più in questo posto, pare non ci siano abbastanza soldi, e ci sono stagisti che possono lavorare gratis… io lavoro senza nessun contratto … quindi non ho molto da obbiettare. La notizia mi lascia perplessa, non recepisco immediatamente il messaggio, due settimane mi sembrano due anni, le ore passano e dentro di me sento un misto di vuoto ed euforia insieme.

I cambiamenti mi piacciono, mi danno quella spinta per scoprire altro. In fondo non sono mai stata a lungo in un posto e dopo un po’ ho sempre sentito il bisogno di lasciare, cambiare, sperimentare fare altro… questa volta quel momento non è ancora arrivato e qualcuno ha deciso per me. Anche questa è un’esperienza! Sono impreparata, il periodo non è dei migliori e la mia situazione economica è tragica, molto tragica. Ho già altri problemi, tutto insieme non so se riuscirò a sopportarlo, non questa volta… oddio, mi fermo rifletto cosa mi succede?!

di Onemarishow

Il vuoto e il pessimismo non possono prendere il sopravvento sull’euforia, devo fare qualcosa, sono una persona positiva, no?! quindi penso di dover sorridere… “dai su sorridi”, mi dico più e più volte, e alla fine un sorriso viene fuori… sapevo di potercela fare! Intanto le ore passano e per la prima volta sono felice di uscire da questo posto.

Una volta fuori respiro. Guardo il cielo: è azzurro, è vivo e io insieme a lui…

di Onemarishow